POI DIMENTICO CHE C’E’ UN MURO. ANOMALE: TRACCE E PERCORSI
Presso lo spazio espositivo Magazzini UTO di Macerata, è stata ospitata la mostra “Poi dimentico che c’è un muro. Anomalie: tracce e percorsi”, progetto ideato e realizzato dall’Associazione Culturale McZee e patrocinato dal Comune di Macerata. Dopo le due mostre “Riscoperti. Storia e storie del manicomio Santa Croce” e “On_the_spot//Anomalie” e l’organizzazione del convegno “Anomalie. Giornata di studi sull’arte irregolare e la storia dell’ospedale psichiatrico di Macerata”, Mc-Zee riafferma con questo nuovo progetto il suo interesse nel promuovere la storia dell’ex complesso manicomiale Santa Croce di Macerata, area oggi fortemente lesionata dal sisma del 2016 e a rischio di totale abbandono. “Poi dimentico che c’è un muro, Anomalie: tracce e percorsi”, a cura di Michele Gentili, è una mostra in cui viene presentata per la prima volta la ricerca dal fotografo Mauro Corinti svolta nell’ambito di On_the_spot//Anomalie, evento espositivo che nel settembre 2017 ha coinvolto dieci giovani artisti nella progettazione di opere site-specific, quindi appositamente pensate per il parco dell’ex ospedale psichiatrico Santa Croce. Questo nuovo progetto espositivo non è solo un’indagine visiva sugli spazi del complesso manicomiale ma è anche il racconto di un lungo percorso di ricerca storica ed artistica, dove la scoperta di tracce del passato può condurci ad una inedita lettura del presente. L’allestimento della mostra, ideato da Paolo Chiacchiera, inserisce le fotografie all’interno di un percorso in cui il “muro”, come idea e come presenza fisica, viene analizzato in quanto elemento che cela e separa, determina e protegge, ostacola e segrega. “Poi dimentico che c’è un muro” è una riflessione sulla nostra percezione degli spazi e sulla memoria di un angolo della città; è l’impegno di una proposta artistica che vuole guardare ben oltre il suo confine; è un invito a considerare l’impensata bellezza della diversità, dell’anomalia.
A cura diMichele GentiliAllestimentoPaolo ChiacchieraGraficaCH RO MOAnno2018Progetto fotograficoMauro Corinti